Istituto di Istruzione Superiore
“G.A. Pischedda”
PERCORSO TEMATICO NUMERO SEI (mese di gennaio)
“GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA”
“Un nuovo fascismo, col suo strascico di intolleranza, di sopraffazione e di servitù, può nascere fuori del nostro paese ed esservi importato, magari in punta di piedi e facendosi chiamare con altri nomi; oppure può scatenarsi dall’interno con una violenza tale da sbaragliare tutti i ripari. Allora i consigli di saggezza non servono più, e bisogna trovare la forza di resistere: anche in questo, la memoria di quanto è avvenuto nel cuore dell’Europa, e non molto tempo addietro, può essere di sostegno e di ammonimento”. (Primo Levi, Se questo è un uomo)
Shoah è il termine col quale si vuole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda guerra mondiale. Di questo si parla quando si dice che il 27 gennaio si celebra la Giornata internazionale della Memoria, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2005 per ricordarne le vittime.
Il 27 gennaio del 1945 l’Armata Rossa scopre il campo di sterminio di Auschwitz. L’unità sovietica apre al mondo i cancelli dell’orrore e della crudeltà umana. I nazisti, in vista della fine della guerra e dell’inevitabile sconfitta, avevano bruciato ogni documento possibile che testimoniasse la progettazione dello sterminio degli ebrei, degli zingari, dei rom, degli omossessuali e dei prigionieri politici, Le SS avevano abbattuto, le camere a gas e i forni crematori, nella speranza di non lasciare traccia dei crimini commessi. Il tentativo più straziante, di nascondere al pubblico mondiale i campi, fu la Marcia della morte. Radunarono i deportati, li costrinsero a marciare per giorni, senza cibo e acqua, esposti al gelo dell’inverno polacco, pur di svuotare la fabbrica della morte. Gli Alleati, ad Auschwitz, si trovarono circondati da cumuli di corpi ridotti a pelle ossa, malati in fin di vita, a persone private ormai dei diritti, della dignità e dell’identità. Le atrocità segnarono per sempre i giovani soldati, ed è giusto che rimangano impresse anche nella coscienza dei posteri.
Tali atroci accadimenti rappresentano una ferita ancora aperta per l’umanità. La giornata che li ricorda è imperativo di costruzione di coscienze consapevoli fondate sull’uguaglianza e sui diritti della persona. Questo 27 gennaio ha come finalità la lotta all’antisemitismo, al razzismo e alla xenofobia, attraverso l’educazione al rispetto della diversità e alla dignità di ogni individuo, nell’ottica di un esercizio quotidiano di tali principi.
Come affermato da Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
La ricorrenza del 27 gennaio, Giorno della Memoria, è stata istituita in Italia con la legge 211 del 20 luglio 2000 al fine di ricordare la Shoah.
L’obbligo morale della Memoria non deve limitarsi alla celebrazione del 27 gennaio, riducendo così la riflessione ad una sola giornata durante l’anno. La collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e l’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) nasce nel 2012, si basa sulla convinzione che ricordare significhi alimentare nelle giovani generazioni la fiamma della Memoria. Essa intende promuovere infatti iniziative di alto profilo culturale per favorire l’elaborazione di una Memoria storica collettiva. Partendo dal lavoro con gli studenti, è tra i banchi di scuola che le coscienze iniziano a formarsi in maniera consapevole, i ragazzi cominciano a relazionarsi a culture differenti ed al mondo pluralista che li circonda, per lavorare su quello che viene definito patto intergenerazionale della Memoria.
In Italia gli articoli 1 e 2 della legge 20 luglio 2000 n.211, dedicano il 27 gennaio alla memoria non solo del rastrellamento e della deportazione degli ebrei italiani, ma anche delle leggi razziali e del fascismo. L’articolo 2 sottolinea l’importanza commemorativa e non celebrativa di tali eventi, al fine di “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia, affinché simili eventi non possano mai più accadere”. È quindi un nostro dovere ricordare, insegnare e tramandare la memoria storica della dittatura fascista e dello sterminio, è fondamentale istruire e sensibilizzare le nuove generazioni, per costruire un futuro in cui sarebbe aberrante anche solo immaginare, ciò che meno di un secolo fa è stato accettato silenziosamente.
Liliana Segre ha affermato: “Sulla Giornata della Memoria, la gente da anni dice “basta con questi ebrei, che cosa noiosa”. Il pericolo dell’oblio c’è sempre. Tra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga tra i libri di storia e poi neanche quella”.
Servono momenti di riflessione anche con nuovi linguaggi per coinvolgere ragazze e ragazzi attorno ai temi dell’Olocausto, che hanno segnato quel periodo e che ancora oggi devono essere ricordati, elaborati e discussi per affrontare con maggiore consapevolezza le insidie del presente.
Scrive Lia Levi nel libro “Il Giorno della Memoria spiegato ai miei nipoti“:
“Ricordare non basta, il ricordo non resta lì per sempre. A volte ci si emoziona per un attimo e poi tutto vola via. Perché resti, questo è il punto, il ricordo si deve trasformare in memoria. Memoria è quando i ricordi sono diventati mattoncini del nostro oggi. Noi siamo qui e rappresentiamo il presente, lo sappiamo, ma senza il passato non avremmo senso, saremmo una scatola vuota.”
Attività proposta per il mese di gennaio.
La biblioteca scolastica invita tutti gli studenti e le studentesse dell’ISTITUTO alla commemorazione della Giornata della Memoria con un progetto speciale. Si tratta di una piattaforma digitale in cui è possibile raccogliere e organizzare contenuti digitali di ogni tipo, un’applicazione web che mette a disposizione un muro virtuale, nel quale è possibile attaccare, in modo figurato, dei post it. (Padlet.com) Questi pensieri, rigorosamente scritti dagli studenti coinvolti, anche in forma anonima su foglietti colorati, devono rappresentare la speranza, il “colore” della vita come valore che non soccombe alla violenza.
Di seguito si allega il link per la partecipazione e il relativo qr code
https://padlet.com/mariaurgu26/giornata-della-memoria-3cx58n9gs54627pk
Consigli di lettura
Carlo Greppi “Non restare indietro”
*disponibile in biblioteca
Quel lunedì di gennaio in cui Francesco, protetto solo dal cappuccio della sua felpa, sale le scale a falcate di tre gradini e si infila nella III C della Scuola Nuova, non è un giorno come un altro. I suoi, senza neanche dirglielo, l’hanno iscritto a un viaggio. E non a uno qualunque, ma a un viaggio “per non dimenticare” in Polonia, ad Auschwitz. Tra grida di rabbia e momenti di spaesamento, tra domande sul senso della storia e altre sul senso della vita, Francesco dovrà entrare in contatto con le proprie emozioni e con quelle degli altri, e fare i conti con il proprio dolore.
Angelo Laria
Docente