Biblioteca scolastica

PERCORSO TEMATICO NUMERO OTTO (mese di febbraio) GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E CYBERBULLISMO

Istituto di Istruzione Superiore

“G.A. Pischedda”

PERCORSO TEMATICO NUMERO OTTO (mese di febbraio)

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E CYBERBULLISMO

“La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruggitrice”. (Benedetto Croce)

Vivere la Scuola in base ai principi di tolleranza reciproca, non-violenza e inclusione significa crescere e imparare a diventare cittadini di “oggi” e del “domani”. La scuola si cimenta ogni giorno nella costruzione di una comunità inclusiva che riconosce le diversità di ciascuno. Essa è la prima comunità formativa dei futuri cittadini, un luogo importantissimo per la crescita e la costruzione dell’identità di ciascuna persona, il che comporta anche la scoperta della relazione anche con l’altro sesso.

Le istituzioni, nello svolgere tale prezioso lavoro educativo, contrastano ogni forma di discriminazione e aggressione contro la dignità della persona, comprese l’omofobia e la violenza sulle donne.

Guidano inoltre gli studenti a scoprire e sviluppare le proprie capacità critiche, nell’analisi degli avvenimenti della storia e dei messaggi provenienti dal mondo dell’informazione e della cultura contemporanea.

Istituita su iniziativa del Miur nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, la “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola” si è svolta Il 7 febbraio 2017, in coincidenza con la giornata Europea della sicurezza in Rete, indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day). Tutte le istituzioni scolastiche italiane sono chiamate a dire “NO” al bullismo.

Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima. Ciò vuol dire, quindi, che si può parlare di bullismo in presenza di tre elementi:

  • le prepotenze e i soprusi vengono messi in atto in modo ripetuto e continuativo;
  • il bullo compie le sue azioni per affermare ed esercitare il suo potere sulla vittima;
  • i testimoni, che non solo osservano senza intervenire in difesa della vittima, ma più spesso ridono, incitano o addirittura filmano ciò che accade.

Le conseguenze del bullismo possono essere gravi e durature, le vittime possono soffrire di ansia, depressione e bassa autostima, in alcuni casi possono arrivare al suicidio. Esso, inoltre, crea un ambiente scolastico e sociale tossico, dove la paura e l’insicurezza prevalgono, ostacolando l’apprendimento e il benessere generale. È ormai opinione diffusa, e nella sostanza corroborata dai fatti, che i bulli si avvalgono del potere del branco per intimidire e controllare gli altri, questo può essere alimentato dalla voglia di sentirsi superiori o di ottenere approvazione dai loro pari. Il bullo vince perché è di moda”. Ma essere prepotenti con i più deboli, non è sintomo di forza, ma di viltà. È importante notare che il bullismo è sempre esistito, sebbene le modalità possano essere cambiate, gli strumenti per offendere sono diventati più sofisticati.

In una società come quella attuale, in cui l’uso della tecnologia è sempre più diffuso e internet è facilmente accessibile, il bullismo ha trovato il modo di arrivare sulla rete: questo fenomeno prende il nome di cyberbullismo, che indica più precisamente tutti gli atti di tipo offensivo e prevaricatorio perpetrati attraverso l’utilizzo dei socialnetwork, delle chat e in generale della rete Internet.

 

Tra le caratteristiche che più spiccano c’è sicuramente l’anonimato del perpetuatore in quanto non vi è, tra il bullo e la sua vittima, un reale contatto vis-à-vis, che renderebbe immediate ed evidenti le conseguenze di un atto aggressivo di bullismo sulla vittima. In aggiunta, una caratteristica che contraddistingue il cyberbullismo da quello del mondo “offline” è il fatto che il primo si estende ad un numero maggiore di persone, dal momento che internet consente di interfacciarsi con chiunque in qualunque momento, abbattendo le barriere dello spazio e del tempo.

Uno degli aspetti più problematici di questo fenomeno è proprio la velocità con cui le informazioni vengono trasmesse in rete, per cui la persona rimane letteralmente invischiata e incapace di liberarsi dalla tela costruita da questo macchinoso mondo virtuale. Il cyberbullismo purtroppo è capace di diffondere in pochissimi secondi qualsiasi messaggio, immagine, video, anche a contenuto sessuale, con l’aggravante di rendere colui che dà inizio alle danze completamente o in gran parte ignaro delle conseguenze di un simile gesto. Non è da dimenticare che non sempre i genitori hanno la possibilità di accorgersi facilmente di queste dinamiche, spesso rinchiuse in uno smartphone che, ormai viene concesso a bambini e ragazzi sempre più precocemente.

Questa nuova forma di violenza tra i giovani ha reso urgente l’intervento delle istituzioni che sono chiamate a fare sinergia con il mondo della scuola, con l’obiettivo di favorire una maggiore informazione e ricercare strumenti di prevenzione. Il 3 giugno 2017 è stata pubblicata la Legge 29 maggio 2017 n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.

Affrontare il bullismo e il cyberbullismo richiede un impegno collettivo: educazione, sensibilizzazione interventi tempestivi sono fondamentali per prevenire e combattere questo problema.

È importante promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione, affinché tutti possano sentirsi al sicuro e valorizzati.

Attività proposta.

Il potere delle parole per combattere il bullismo”.

“Le parole gentili possono essere brevi e facili da pronunciare, ma il loro eco è davvero infinito” (Madre Teresa di Calcutta)

Parlare, esprimere, condividere, emozionarsi trasforma il destinatario del messaggio. Perché le parole hanno un potere.

Contro il bullismo non possiamo dire solo “basta!” Non è sufficiente neanche solo parlarne. Occorrono parole gentili, quelle che si possono definire atti di “Bellismo”.

La biblioteca scolastica invita tutti gli studenti a scegliere una lettera e scrivere la propria frase, quella che fa bene, fa sentire considerati e importanti, parole che non spaccano il cuore ma lo scaldano, parole gentili, per realizzare un nuovo alfabeto, tutto dedicato alla lotta di una delle forme più avverse e contrarie alla gentilezza che esistano: il bullismo ed il suo gemello digitale il cyberbullismo.

Si invita ad associare ad una lettera dell’alfabeto una parola gentile che alimenta la stessa gentilezza, dando vita anche a delle brevi riflessioni personali.

“Il potere delle parole”: attività ideata per contrastare la violenza con la forza delle parole e del dialogo, per promuovere il valore della consapevolezza e della responsabilità.

Ecco degli esempi di parole gentili che possono aiutare a combattere il bullismo, dove ogni lettera è inizio di un messaggio gentile:

 

Empatia: “Capisco come ti senti, non sei solo.”

Supporto: “Sono qui per te, possiamo affrontarlo insieme.”

Rispetto: “Ogni persona merita rispetto, indipendentemente da tutto.”

Coraggio: “È coraggioso parlare e chiedere aiuto.”

Inclusione: “Tutti meritano di essere inclusi e accettati.”

Gentilezza: “Un piccolo gesto di gentilezza può fare una grande differenza.”

Speranza: “Le cose possono migliorare, non perdere mai la speranza.”

 

Si possono utilizzare queste parole per creare messaggi positivi, anche in lingua inglese, da pubblicare nella bacheca digitale della biblioteca scolastica, in cui è possibile raccogliere e organizzare contenuti digitali, un’applicazione web che mette a disposizione un muro virtuale, nel quale è possibile fissare, in modo figurato, dei post it. (Padlet.com).

Il “potere delle parole” si riferisce all’influenza e all’impatto che le parole possono avere sulle persone e sulle situazioni. Le parole possono ispirare, motivare, confortare o, al contrario, ferire e distruggere. Questo pensiero sottolinea l’importanza di come comunichiamo e l’effetto che le nostre espressioni possono avere sugli altri. In sostanza, le parole non sono solo strumenti di comunicazione, ma possono anche modellare pensieri, emozioni e comportamenti. È un promemoria di quanto sia fondamentale scegliere le parole con cura e consapevolezza! Freud affermava “Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti; l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente”. L’augurio per tutti noi è che tale influenza sia fatta sempre più di “parole gentili”.

Ricorda, ogni piccolo gesto conta e le parole possono davvero fare la differenza!

Padlet

 

 

 

https://padlet.com/mariaurgu26/7febbraiogiornatainternazionalecontroilbullismomtmg31t0yfrjksks

7 FEBBRAIO GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL BULLISMO

 

 

 

 

 

 

 

 

Consigli d lettura

Teresa Manes:” Oltre il pantalone rosa”

*disponibile in biblioteca

“Andrea è uno dei capitoli della mia vita, il più bello, quello la cui fine non vorrei mai leggere, ma è finito”: sono queste le parole di una madre che ha perso suo figlio. Andrea Spezzacatena si è impiccato lo scorso 20 novembre nella sua casa di Roma. Fiumi di inchiostro sono stati spesi per la scomparsa “del ragazzo dai pantaloni rosa”… Questo è il racconto doloroso, straziante, a volte delirante ma sempre attento ad ogni sfumatura, della perdita di una madre; la ricostruzione di quegli attimi; la difesa di chi non poteva più difendersi; il tentativo di comprendere e di aiutarsi; la speranza che questo possa aiutare altri.

 

 

FABIO MUSTICA:” L’AMICO DIVERSO”

 

 

 

 

 

*disponibile in biblioteca

L’adolescenza, la scuola e le scoperte di ogni giorno, ma anche la discriminazione, l’odio, la paura. Sono queste le sfide che Faruq, sedicenne di origini africane, deve affrontare ogni giorno nel liceo che frequenta a Catania, dove vive con la sua famiglia. Preso di mira da un gruppo di bulli, Faruq attraverserà un percorso difficilissimo, aggravato ulteriormente dall’arrivo della pandemia, in grado però di insegnargli l’accettazione di sé, l’empatia e la pietà. Dalla prefazione dell’autrice: “Spesso la diversità è quella scintilla che fa scattare tra i giovani il fenomeno del bullismo (basta un difetto fisico, anche piccolissimo, un abbigliamento non convenzionale, il colore della pelle o addirittura se sei semplicemente educato o timido). Ho deciso di collocare storicamente questo libro-fumetto nel periodo della pandemia perché ho voluto rimarcare come, di fronte a certi eventi straordinari della vita, quale la diffusione di un terribile virus, la “diversità” diventa marginale e anzi può costituire un valore aggiunto”.

 

 

MICHELA MURGIA:” NOI SIAMO TEMPESTA”

 

 

 

 

 

Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht, ma è difficile credere che avesse ragione se poi le storie degli eroi sono le prime che sentiamo da bambini, le sole che studiamo da ragazzi e le uniche che ci ispirano da adulti. La figura del campione solitario è esaltante, ma non appartiene alla nostra norma: è l’eccezione. La vita quotidiana è fatta invece di imprese mirabili compiute da persone del tutto comuni che hanno saputo mettersi insieme e fidarsi le une delle altre. È così che è nata Wikipedia, che è stato svelato il codice segreto dei nazisti in guerra e che la lotta al razzismo è entrata in tutte le case di chi nel ‘68 guardava le Olimpiadi. Michela Murgia ha scelto sedici avventure collettive famosissime o del tutto sconosciute e le ha raccontate come imprese corali, perché l’eroismo è la strada di pochi, ma la collaborazione creativa è un superpotere che appartiene a tutti. Una tempesta alla fine sono solo milioni di gocce d’acqua, ma col giusto vento.

 

ANDREA FRANZOSO:” ERO UN BULLO

 

 

 

 

 

 

*disponibile in biblioteca

Daniel vive a Quarto Oggiaro, periferia di Milano. In famiglia il clima è teso, pochi soldi e continui litigi. Cresce nei cortili delle case popolari, ama il calcio e in campo è il più forte, tanto che a dieci anni gioca con la maglia dell’Inter. Le aspettative su di lui sono altissime, e non vuole deluderle. Ma quando, durante una partita, Daniel manca il goal decisivo, il sogno di diventare un calciatore famoso è infranto per sempre. Alle medie Daniel è un bullo temuto da tutti, carico di rabbia e aggressività. Sente che l’unico modo per guadagnarsi il rispetto è incutere paura e non temere niente, neanche di fare un colpo in banca. E infatti, lui le rapine arriva a farle per davvero, finché finisce al Beccaria, il carcere minorile. È considerato un ragazzo perduto, irrecuperabile. A segnare la svolta, l’incontro con don Claudio, il cappellano del carcere. Daniel viene affidato alla sua comunità, che accoglie i “ragazzi difficili”, e lentamente impara a guardare le cose da una nuova prospettiva…

 

Jay Asher: “Tredici”

 

 

 

 

 

 

*disponibile in biblioteca

Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall’altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.

 

ROBERTA SCHIRA:” I FIORI HANNO SEMPRE RAGIONE”

 

 

 

 

 

 

*disponibile in biblioteca

Eleonora stringe tra le mani un bauletto che custodisce ricette con ingredienti speciali: il Coraggio, la comprensione, la Fiducia in sé stessi, la Gentilezza… Basta usarne solo un pizzico per creare l’Amore, la Speranza, il Perdono. Ma dove trovarli? Eleonora non lo sa, eppure inizia a cercarli, perché quelle ricette sono l’ultimo ricordo della nonna Ernesta. È stata lei a insegnarle che cucinare è molto più che “far da mangiare”: è anche un atto di guarigione, per gli altri e per sé stessi. Proprio di questo Eleonora ha bisogno ora che ha perso il dono di interpretare il mondo attraverso gli odori e i sapori. Un dono che le ha permesso di diventare una famosa chef. Le ricette della nonna le hanno dato nuova speranza, giorno dopo giorno: un tocco di Coraggio oggi, una goccia di Allegria domani le fanno capire il valore dell’attesa e della rinascita, ma anche i risvolti positivi della solitudine e della vecchiaia, del combattere per veder soddisfatti i propri desideri. Sono parole da far sobbollire nel cuore al fuoco lento della tenacia. Perché a volte il mondo intorno crolla e non ci si sente pronti ad affrontarlo. Ma dentro ognuno di noi c’è la forza per ricominciare. Ognuno ha la propria ricetta speciale. Eleonora deve trovare i suoi ingredienti unici per tornare in cucina: era il suo porto sicuro, ora le fa paura. Soprattutto deve imparare che gli obiettivi possono essere raggiunti anche da soli, ma che la vita ha il giusto sapore solo insieme alle persone che amiamo. Roberta Schira ha scritto un esordio che fa sognare. Un romanzo importante, in tempi in cui la serenità sembra così lontana. Una storia che riconsegna la voglia di vivere e sorridere, nonostante tutto e tutti. A volte basta trovare un ingrediente speciale per ricucinare la propria vita. A volte, per rinascere, si può iniziare da un libro.

 

 

 

 

 

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